L’inquinamento dei mari è uno dei problemi più gravi che intacca le coste italiane. Anche se l’acqua in alcuni tratti è limpida e cristallina, dando la sensazione di pulizia, non sempre è così.
Proprio per questo Legambiente, ogni anno, analizza le acque di mari e laghi per capire il loro stato di salute. Grazie all’imbarcazione Goletta Verde, l’associazione ambientalista riesce a compiere le proprie analisi e a segnalare i tratti inquinati di mare.
Ma tra le Regioni e le spiagge italiane quali sono le più inquinate? Quali sono le cause dell’inquinamento dei mari?
La situazione delle coste italiane
Come detto in precedenza, la limpidezza dell’acqua del mare può trarre in inganno. Infatti, il fondale chiaro e l’acqua cristallina non sono segnali di pulizia delle acque, ma è il funzionamento dei depuratori a fare la differenza tra un’acqua sana e un’acqua inquinata. I dati dimostrano che è il Sud Italia ad avere le spiagge più inquinate, mentre il Nord, con acque meno trasparenti, offre una qualità dei bagni estivi migliore.
Secondo Legambiente, il 34% delle coste italiane ha questo problema. Si tratta di 63 punti su 259 complessivi presi in esame dai test, ciò vuol dire un tratto di costa ogni 84 chilometri.
Le Regioni che fanno segnalare il maggior numero di punti critici dal punto di vista dell’inquinamento dei mari sono la Sicilia, il Lazio e la Calabria, mentre quelle più virtuose sono le Marche, il Veneto e l’Emilia-Romagna. La Sicilia si posiziona ad uno degli ultimi posti come salute dei propri mari, infatti, su 25 punti di rilevazione, ben 16 sono risultati con cariche batteriche superiori ai limiti.
Le cause dell’inquinamento dei mari
Tra le cause dell’inquinamento dei mari italiani, quelle più importanti sono rappresentate dagli scarichi fognari senza depuratore o dal malfunzionamento di quest’ultimi.
Proprio per questi motivi, i tratti di costa che vengono analizzati con più attenzione sono quelli che coincidono con scarichi industriali e fognari. I test che vengono effettuati hanno l’obiettivo di scovare la presenza di enterococchi intestinali e l’escherichia coli, dannosi per la salute dell’uomo.
Un’altra importante causa dell’inquinamento dei mari è rappresentata dalla plastica e dalle microplastiche che durante il periodo Covid sono aumentate grazie all’uso di dispositivi di sicurezza usa e getta.
Da non sottovalutare anche il problema degli oli alimentari esausti che molto spesso non vengono smaltiti e riciclati correttamente, soprattutto in ambito domestico. Molte persone infatti riversano questo tipo di rifiuto nel lavandino senza riflettere sulle conseguenze ambientali ed economiche che quest’azione provoca. L’olio esausto gettato nelle reti fognarie rovina i depuratori, aumentando i costi per la manutenzione, e rovina l’ambiente attraverso l’inquinamento dei mari e dei laghi.
Come risolvere l’inquinamento dei mari italiani
Per risolvere o attenuare il problema dell’inquinamento dei mari italiani si deve intervenire contro ogni tipologia di rifiuto. Per l’olio esausto riversato nei lavandini e nelle fognature si deve procedere attraverso l’educazione dei cittadini. Attraverso iniziative culturali e ambientali si dovrebbero far capire i danni che può causare l’olio esausto smaltito in modo errato e, al contrario, i benefici del riciclo.
Il problema legato ai rifiuti di plastica può essere risolto attraverso sistemi di raccolta, disincentivando l’utilizzo di plastica usa e getta e aumentando i raccoglitori di questo tipo di rifiuti nelle spiagge.
Infine, si deve investire sui depuratori d’acqua per limitare o azzerare le immissioni di batteri nocivi per la salute dell’uomo nell’acqua dei mari e dei laghi.
Alla base di tutto questo deve però esserci una coscienza ecologica delle singole persone, le quali dovrebbero ricordarsi che la Terra è una sola e va preservata per assicurare alle generazioni future una serena esistenza.
Ecosole in prima linea contro l’inquinamento dei mari
Noi di Ecosole, attraverso l’attività di raccolta e riciclo degli oli esausti, aiutiamo l’ambiente a non subire gravi danni. Raccogliamo olio da ristoranti, bar, industrie alimentari, isole ecologiche e privati cittadini. Lavoriamo a diversi progetti con le scuole per educare i più giovani su tematiche ambientali e per sensibilizzarli ad avere molta attenzione alla salvaguardia della natura nei piccoli gesti quotidiani.
Il rispetto della sostenibilità ambientale è attestato dalle certificazioni che otteniamo anno dopo anno e che rispecchiano i nostri servizi efficaci ed efficienti. Il nostro buon operato ci ha portato a lavorare in oltre 44 province e a riciclare oltre 2,7 milioni di litri d’olio esausto.
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