La frittura si conferma regina della tavola anche d’estate. Nonostante lo stress della prova costume, resistere ad un croccante fritto di paranza è un’impresa impossibile.
Con le belle giornate, la voglia di passare le serate con gli amici e la famiglia all’aria aperta aumenta e quale miglior modo di stare in compagnia se non condividendo una bella frittura?
Da sempre un must dello street food nelle sagre estive e immancabile nei menu dei ristoranti in riva al mare, la frittura si presta anche alle preparazioni casalinghe e rende sempre felici gli invitati.
Ma quali sono le tecniche più radicate nelle cucine del mondo? Quali ricette sono assolutamente da provare per soddisfare i nostri “peccati di gola”?
Le diverse tecniche di frittura
Esistono diversi tipi di frittura nel mondo:
- All’italiana: adatta per alimenti a taglio piccolo, quali alici e latterini o julienne di verdure. La tecnica prevede che gli ingredienti vengano passati nella farina prima di essere immersi nell’olio e il risultato è da leccarsi i baffi;
- Alla francese: le proteine e le verdure prima di essere fritte vengono passate nel latte, che ha funzione di collante per far aderire meglio la farina in cui verranno passate successivamente. La tecnica d’Oltrealpe dà ai cibi un sapore più dolce e delicato;
- Alla cinese o frittura al salto: l’alimento viene bagnato nell’albume e poi impanato con fecola di mais, di patate o di riso. Gli ingredienti, tagliati finemente, vengono fritti nel tradizionale wok in abbondante olio. Ottima tecnica di frittura per riscoprire i sapori autentici della cucina orientale;
- All’inglese: nella cucina anglosassone gli alimenti vengono infarinati, poi immersi nell’uovo e rifiniti nel pangrattato. Il metodo, utilizzato esclusivamente per la preparazione delle carni, consente di avere una sigillatura croccante e di conservare le carni succose e tenere, evitandone la disidratazione;
- Bassa: la frittura viene eseguita in un basso strato di olio o burro. La tecnica è versatile e si presta sia al dolce che al salato;
- Profonda: l’alimento viene immerso in abbondante olio caldo per un assicurato effetto crock! La tecnica richiede l’uso di friggitrici.
La frittura giapponese
La tempura è un’antica tecnica di frittura giapponese, nata dall‘incontro tra nipponici e cristiani. Il nome ricorda infatti le “quattro tempora”, i giorni di celebrazione votiva istituiti nella liturgia cristiana, in cui si poteva consumare solo verdure e pesce. Servita su carta di riso e daikon grattugiato, la tempura è molto più leggera e croccante della frittura classica.
La pastella è preparata con farina di riso e acqua, lavorate con le hashi, le classiche bacchette giapponesi. Il composto va tenuto sempre freddo così come le verdure o il pesce da trattare, per creare uno shock termico a contatto con l’olio bollente, che aiuterà la pastella a fissarsi all’alimento. L’olio ideale per la tempura è quello di sesamo o in alternativa l’olio di girasole, che non modificano il gusto della materia prima. Per quanto riguarda la padella, è bene utilizzare il wok affinché l’olio si scaldi uniformemente.
Se si friggono sia le verdure che il pesce, è consigliato iniziare dalle prime. Il pesce potrebbe infatti modificare le proprietà dell’olio e non garantire una cottura ottimale delle verdure.
Ultimata la frittura, la tempura va fatta riposare qualche secondo cosicché l’olio residuo scoli e renda il cibo più gustoso.
Idee per ricette a base di frittura
L’estate 2021 è all’insegna dello svago: dopo più di anno di pandemia si torna a vivere la socialità. Tornano anche le cene in terrazza con amici e parenti e in queste occasioni il fritto misto la fa da padrona, unendo i gusti di tutti, grandi e piccini.
Non sapete cosa cucinare stasera? Ecco alcune facili idee per una frittura asciutta e leggera:
- La pizza fritta: piatto iconico della cucina partenopea. I dischi di pizza vengono farciti con ricotta, mozzarella e salumi, e poi richiusi a calzone per essere fritti in padella. E’ un’ottima soluzione per riciclare gli avanzi di frigo;
- Finger food: per un antipasto o per un buffet informale si consigliano le crocchette di patate, le mozzarelline in carrozza e le olive ascolane. Preparazioni rapide ed economiche;
- Lo gnocco fritto: specialità romagnola, lo gnocco se servito con salumi e formaggi va subito a ruba. E’ facilmente digeribile e si prepara con pochi ingredienti.
E l’olio della frittura che fine fa?
Dopo al massimo due fritture con lo stesso olio è bene sostituirlo per preservare la qualità dei piatti. E l’olio esausto che fine fa? Si spera non scegliate di riversarlo nel lavandino perché inquinereste la falda acquifera e compromettereste il funzionamento del sistema fognario.
Poche le regole per uno smaltimento corretto: dopo l’impiego, l’olio vegetale va fatto raffreddare e poi raccolto in bottiglie o contenitori di plastica. Va conferito alle isole ecologiche o alle ecostazioni stradali presenti sul territorio comunale, per avviarlo ad operazioni di rigenerazione.
Ecosole, che garantisce i suoi servizi in più di 40 province italiane, è al vostro servizio per aiutarvi a riciclare correttamente l’olio esausto e a preservare l’ambiente che vi circonda.
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